Riva del Garda è un comune italiano di 16 994 abitanti della provincia autonoma di Trento, quinto per popolazione dopo Trento, Rovereto, Pergine Valsugana e Arco. Di notevole interesse paesaggistico sono il Lago di Tenno (6 km a nord), il Lago di Ledro (5 km ad ovest) con il suo museo di Paletnologia e le Cascate del Varone (3 km a nord) pure di grande interesse geologico. Molto bella la piccola frazione di Pregasina (km. 7 direzione val di Ledro) con spettacolare veduta sul lago di Garda.

Il comune di Riva del Garda (in Trentino chiamata per lo più semplicemente Riva) è situato nell’angolo nord-occidentale, e quindi sulla punta più settentrionale, del Lago di Garda, ad un’altitudine di 65 m s.l.m. Il comune di Riva del Garda si trova al confine con la Provincia di Brescia (comune di Limone sul Garda, distante circa 15 km) e poco distante dalla Provincia di Verona (comune di Malcesine, distante 17 km) . Sul lato ovest del comune si erge a picco il Monte Rocchetta (1575 m) mentre su lato est sorge il Monte Baldo (2218 m).

La musica è attività che ha grande spazio a Riva del Garda. Sede di due corpi bandistici, un coro, una scuola musicale civica e di sede staccata del Conservatorio Bonporti di Trento, la città offre durante l’anno varie eventi musicali.

Arco di Trento è un comune italiano di 17 406 abitanti della provincia autonoma di Trento, quarto per popolazione dopo Trento, Rovereto e Pergine Valsugana. L’arboreto di Arco è un’area inserita nel precedente Parco Arciducale voluto dall’Arciduca Alberto d’Asburgo, quest’ultimo cugino di Francesco Giuseppe I d’Asburgo e che stabilì la propria residenza ad Arco nel 1872 erigendo la Villa Arciducale, ed esteso per un ettaro. piuttosto apprezzata per la balneazione e per gli sport d’acque interne, grazie al vento forte e costante. Attorno a sono invece disponibili tracciati per mountain bike e pareti per il free climbing, oltre ai normali tracciati escursionistici sul Monte Baldo, ancora praticamente vergine su questo versante.

Ricco di specie arboree e arbustive, accrebbe maggiore valore culturale e scientifico dopo il 1992 quando il Museo Tridentino di Scienza Naturali di Trento avviò diversi progetti di rivalutazione dell’intera area botanica; i lavori vengono avviati nel 1993 a cura del Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale della provincia autonoma di Trento. Sempre nello stesso anno nuovi accordi tra il Comune di Arco e il museo di Trento fanno sì che l’arboreto diventi sede distaccata del museo stesso.

Le specie vegetali conservate sono all’incirca 150 e provenienti da diverse zone geografiche quali Europa meridionale e centrale, Asia orientale, Americhe e regioni africane.